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AGOPUNTURA AURICOLARE NEL TRATTAMENTO INTEGRATO DELL'OBESITÀ

Obesità: epidemia del III millennio

L'obesità rappresenta la più comune patologia cronica del mondo occidentale. Sono circa 300 milioni gli obesi nel mondo, una vera e propria epidemia per la quale è stato coniato il neologismo anglosassone "globesity" che bene rende l'idea del fenomeno. È una malattia complessa dovuta a fattori genetici, ambientali e individuali, che determinano un'alterazione del bilancio energetico, con conseguente aumento del peso corporeo, dovuto a un eccessivo accumulo di tessuto adiposo nell'organismo. L'aumento di peso può realizzarsi esclusivamente in presenza di un bilancio positivo tra introito calorico e consumo energetico, dovuto a una condizione d'iperalimentazione associata a una ridotta attività fisica. Tali condizioni sono proprie dello stile di vita dei paesi industrializzati, dove all'abbondanza di cibo si accompagna uno stile di vita che gradualmente, ma inesorabilmente, riduce le occasioni di movimento. (D'Amicis A et al., 2006)

La terapia dell'obesità e il paradosso della dieta

L'approccio terapeutico al problema dell'obesità è sempre stato sostanzialmente prescrittivo, finalizzato alla perdita di peso tramite la diminuzione dell'apporto calorico (restrizione dietetica). Nella storia naturale del soggetto obeso, almeno nelle prime fasi del trattamento, la perdita di peso è un evento relativamente facile da raggiungere, quale che sia il tipo di dieta applicata. I problemi insorgono nel proseguimento della terapia e in particolare nel mantenimento a lungo termine del peso perduto. Come già descritto in un ormai classico studio del 1959 da Stunkard e McLaren i 2/3 delle persone che perdono peso lo riacquistano entro un anno e dopo cinque anni la maggior parte dei pazienti sottoposti a dieta riprendono il peso iniziale. (Stunkard AJ et al., 1959) La restrizione calorica rappresenta per l'organismo una situazione di stress, con l'attivazione di una complessa catena neuro-endocrino-metabolica, cui seguono numerosi segnali d'allarme indicanti la necessità di energia. iI più importante è rappresentato dalla sensazione di fame. Si possono avere cambiamenti psicoemotivi quali ansia, ostilità, rabbia, irritabilità, abbassamento del tono dell'umore, spesso associati a episodi di craving e binge eating. In questa situazione di equilibrio precario, la perdita del controllo sulla restrizione calorica è un evento quanto mai probabile, soprattutto nelle situazioni di particolare impegno emotivo. Nel prosieguo della restrizione dietetica, gli episodi di defaillance si moltiplicano e spesso il paziente abbandona definitivamente il proprio terapeuta (fenomeno dell'eclissi). Durante tale periodo, nel quale è assente ogni forma di controllo dietetico, il peso fatalmente aumenta, superando spesso quello iniziale, configurandosi la cosiddetta Weight Cycling Syndrome. E' ormai unanimemente accettato che le ripetute restrizioni caloriche, e i conseguenti cicli di fluttuazione ponderale, comportino un progressivo incremento di peso. Paradossalmente si potrebbe affermare che "le diete portano all'obesità". (Bosello O et al., 1998) La comunità scientifica internazionale è ormai concorde nell'affermare che nessuna prescrizione medica (dietoterapica e/o farmacologica) ha, da sola, la capacità di ridurre stabilmente il peso nel soggetto obeso, se contemporaneamente non viene modificato il comportamento alimentare e lo stile di vita. (Melchionda N, 1996) Recenti studi evidenziano come la restrizione dietetica, se non supportata da un adeguato sostegno psicologico, farmaco-terapico, e perché no, agopunturale, sembra essere destinata al fallimento.